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Tra noi e le cose

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D’un tratto le cose esplodono sonore.

Rilucono gli alberi dopo le raffiche di pioggia

come palpebre spalancate

percorrono il mare nei bagliori in lontananza

mentre I Cantos di Pound rintoccano

di bellezza “Ciò che sai amare rimane/

il resto è scoria”.

Radure sdipanano memorie

radicate nelle arterie e nelle giunture

di chi cerca di capire Faulkner, Durrell,

Kafka, Conrad, Nabokov, Fitzgerald

con uno sguardo che non dorme mai.

Tra noi e le cose un dialogo sommesso

lascia dietro una traccia

come pietre roventi bisbigliano

nella terra e nell’aria

fluttuando verso il durevole .

© Maria Allo

 Giovanni Rossato - 14/10/2018 21:36:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Indaghi bene il rapporto del conoscere e del nominare le cose in particolare mi piace quando concludi che il dialogo con le cose è un fluttuare verso il durevole gettando su di esso una luce che lo apre alla metafisica.

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